Rottamazione cartelle 2023: come funziona? La guida

Ecco come rottamare le cartelle esattoriali all’Agenzia delle Entrate, dalla domanda alle scadenze

Al via con la pace fiscale. È infatti attiva la procedura per aderire alla nuova rottamazione delle cartelle ed avvisi di pagamento: l’Agenzia delle entrate ha pubblicato sul proprio sito il software per presentare le domande, corredato di istruzioni e faq. Ecco qui una guida alla rottamazione delle cartelle esattoriali per regolarizzare i tuoi debiti.

Rottamazione cartelle: cosa significa

La rottamazione delle cartelle è una misura introdotta dal governo per permettere ai contribuenti di estinguere debiti fiscali accumulati in precedenza. Consiste nella possibilità di pagare una somma forfettaria per sanare i debiti, evitando ulteriori sanzioni o interessi. 

La ‘rottamazione quater‘ rientra dunque nella cosiddetta “pace fiscale” consente dunque al contribuente di pagare solo quanto dovuto a titolo di capitale, a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica, mentre non saranno dovute le somme a titolo di interessi iscritti a ruolo, le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio.

Cosa cambia dal 2023?

Cambia l’importo delle sanzioni sui debiti con il fisco, che saranno più basse. Se il contribuente ha dichiarato i suoi redditi ma non ha pagato, la sanzione sarà del 3% e può saldare quanto dovuto in cinque anni. Se invece i redditi non sono stati dichiarati e non ha pagato, la sanzione è del 5% e il pagamento è su due anni. Invece, nel caso di accertamento, l’importo contestato dal fisco deve essere pagato in cinque anni e con una multa del 5%.

Ricordiamo che il contribuente di fronte a questo scenario può attivare il meccanismo della “compliance” e quindi avviare un contraddittorio con il fisco se ritiene che quelle imposte non siano dovute. Diciamo che per “compliance” l’Agenzia delle Entrate intende gli inviti bonari per controdedurre infrazioni in maniera non contenziosa per pagare il dovuto.  In tutti e tre i casi sopra citati – redditi dichiarati o non dichiarati, accertamento – sono annullati gli oneri extra per la riscossione.

Rottamazione cartelle 2023: come funziona

Chi lo chiama così, chi no: la rottamazione delle cartelle esattoriali è una sorta di condono dei debiti che avvicina il richiedente alla tanto acclamata pace fiscale. Dal 1 gennaio 2023 per le cartelle superiori a 1.000 euro, che sono state notificate dal 2000 al 30 giugno 2022, c’è la possibilità di rateizzarle fino ad un massimo di 18 rate.; mentre quelle fino a 1000 euro saranno stralciate in automatico. Ma come si fa la domanda per la rottamazione delle cartelle? e come capire quali sono i propri debiti? Ecco istruzioni e passaggi della rottamazione.

FASE 1 – PROSPETTO E PRESENTAZIONE DOMANDA

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha messo a punto un servizio online, per chi presenta la domanda entro il 30 aprile, per ottenere un elenco completo delle cartelle che ogni cittadini può rottamare e l’importo dovuto.

Si tratta di uno strumento che semplifica di gran lunga la rottamazione delle cartelle e che fornisce al contribuente un “Prospetto informativo dettagliato” su cartelle, avvisi di debito e di accertamento: tutte le informazioni per valutare la propria situazione personale e capire quali sono i propri debiti da inserire nella domanda.

Passando al lato pratico, per ottenere il prospetto bisogna andare sul sito dell’AdeR e in ‘Area pubblica‘ accedere senza pin e password; basta inserire codice fiscale e dati personali del contribuente, allegando i documenti. Dopodiché, bisogna attendere una mail con link da convalidare da parte dell’Agenzia Riscossione e una seconda mail con numero identificativo e data dell’istanza. Soltanto dopo che AdeR avrà valutato correttamente la documentazione, invierà il prospetto informativo entro 5 giorni. Ricordiamo che, passati i 5 giorni, non sarà più scaricabile il documento.

In alternativa, si può accedere all”Area riservata‘ con Spid, Cie, Cns o Entratel e richiedere il Prospetto. Infatti, dall’area personale il processo è più veloce, perché il sistema rimanda direttamente alla schermata con la conferma della presa in carico della richiesta. Una volta qui, si riceve una mail con link entro 24 ore per scaricare il Prospetto, sempre entro 5 giorni.

FASE 2 – PAGAMENTI E SCADENZE

Innanzitutto, chi farà domanda non dovrà pagare la rata prevista a fine mese per la rottamazione ter il prossimo 28 febbraio. Infatti, con l’adesione alla definizione agevolata 2023, il contribuente potrà pagare tutto entro il 31 luglio prossimo, in unica soluzione, oppure rateizzare entro un massimo di 18 rate. La prima e la seconda, di importo pari al 10% delle somme dovute, avranno scadenza 31 luglio e 30 novembre 2023.

Le altre, di uguale importo, scadranno dal 2024 in poi il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre. Ad occuparsi di tutto questo è l’Agenzia delle Entrate Riscossione che si occupa anche della domanda e delle modalità di pagamento delle rate. 

La rottamazione delle cartelle Agenzia delle Entrate funziona in questo modo:

  1. Il contribuente presenta la richiesta di adesione alla rottamazione entro una data specifica stabilita dal Governo.
  2. L’Agenzia delle Entrate verifica i requisiti del contribuente e, se approvata, la richiesta viene accettata.
  3. Il contribuente paga la somma forfettaria concordata, estinguendo il debito fiscale accumulato.

FASE 3 – VALUTAZIONE E ROTTAMAZIONE DELL’AGENZIA DELL’ENTRATE

Alla presentazione della domanda, l’AdER terrà conto di eventuali debiti rientranti nello stralcio automatico per i debiti di importo inferiore a mille euro, anche se l’utente presenterà la domanda di rottamazione prima del 31 marzo (data di cancellazione dei ‘minidebiti’). 

Dicevamo, i contribuenti che hanno in corso la ‘rottamazione ter’ possono evitare, appunto, il pagamento della prossima rata in scadenza il 28 febbraio 2023. La legge di bilancio, infatti, consente di accedere alla rottamazione-quater anche per debiti già ricompresi in precedenti rottamazioni, e a prescindere se le stesse sono ancora in essere o decadute per mancato, tardivo o insufficiente versamento di una delle rate.

Da qui al 30 giugno la riscossione delle cartelle/avvisi è bloccata e l’AdER non avvierà nuove procedure cautelari o esecutive; l’attività di riscossione procederà solo se già avviata e se per la stessa ha già avuto luogo il primo incanto con esito positivo. I debiti oggetto di saldo e stralcio/rottamazione, non rilevano ai fini del rilascio del documento unico di regolarità contributiva (Durc).

Invece, il cosiddetto ‘saldo e stralcio’ dei debiti fino a mille euro verrà automaticamente considerato, per cui, in caso di presentazione della domanda già nelle prossime settimane e comunque prima del 31 marzo, data di esecuzione dello stralcio adesso in commento, la risposta che l’AdER notificherà entro il 30 giugno con l’ammontare del dovuto, terrà conto dell’avvenuto stralcio automatico.

Rottamazione cartelle e saldo e stralcio: differenze

La rottamazione delle cartelle e il saldo e stralcio sono due misure fiscali diverse, che hanno lo scopo di permettere ai contribuenti di estinguere debiti fiscali accumulati. Ecco le principali differenze:

  • Soggetti interessati
    La rottamazione delle cartelle si rivolge a contribuenti con debiti fiscali verso l’Agenzia delle Entrate, mentre il saldo e stralcio è rivolto ai debitori che hanno debiti verso altre pubbliche amministrazioni (ad esempio, INPS, Regioni, ecc.).
  • Importo dovuto
    La somma dovuta per la rottamazione delle cartelle è una somma forfettaria concordata con l’Agenzia delle Entrate, mentre per il saldo e stralcio la somma dovuta dipende dalla situazione finanziaria del debitore e dalle linee imposte dal governo che lo applica.
  • Tempi di adesione
    Mentre la rottamazione delle cartelle ha un termine ben preciso e prestabilito per la presentazione della richiesta di adesione, il saldo e stralcio non ha un termine fissato e può avvenire automaticamente
  • Conseguenze
    La rottamazione delle cartelle comporta l’estinzione definitiva del debito fiscale, mentre il saldo e stralcio comporta solo la rateizzazione del debito, che deve essere estinto in un determinato periodo di tempo.

In sintesi, la rottamazione delle cartelle è una soluzione più rapida e definitiva per estinguere i debiti fiscali verso l’Agenzia delle Entrate, mentre il saldo e stralcio è una soluzione più flessibile per estinguere i debiti verso altre pubbliche amministrazioni.

Rottamazione cartelle esattoriali fino a 1000 euro

I debiti fino a 1.000 euro e notificati nel periodo tra il 2000 e il 2015 vengono stralciati automaticamente, senza necessità di fare domanda. In questo senso si parla di ‘saldo e stralcio’ automatico. Se invece si sta parlando di cartelle esattoriali entro i 1.000 euro ma successive al 2015 potranno invece essere pagate senza maggiorazioni e interessi e con una rateizzazione fino a cinque anni.

Rottamazione cartelle esattoriali già rateizzate

Se il contribuente ha già un piano di rateizzazione in corso, può farle rientrare nella rottamazione e ottenere gli sconti statali? Diciamo che una volta presentata la domanda di adesione alla rottamazione quater vengono sospese le somme dovute a titolo di definizione agevolata e gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti rateizzazioni, fino alla scadenza della prima o dell’unica rata (31 luglio 2023). Alla stessa data, le rateizzazioni in corso relative a debiti per i quali è stata accolta la Rottamazione quater saranno automaticamente revocate. In caso di mancato accoglimento della domanda di adesione, potrà essere invece ripreso il pagamento delle rate del piano di rateizzazione.

Rottamazione cartelle bollo auto

Nella rottamazione delle cartelle esattoriali prevista dall’Agenzia delle Entrato rientrano anche i bolli auto non pagati, ma non le multe stradali. Stando a quanto dichiarato dal governo, le cartelle così vecchie come il bollo auto sono difficilmente recuperabili e per l’Erario diventa più vantaggioso cancellarle visti anche i costi di riscossione non giustificabili.

Si possono rottamare le multe stradali?

Come accennato poc’anzi, diversamente a quanto previsto per gli altri debiti compresi nella sanatoria, non si può rottamare la multa stradale ma sulla cartella per violazione del codice della strada si può pagare l’importo della sanzione scontata degli interessi. Questo perché tale debito, contrariamente a quanto accade per le altre casistiche incluse nella sanatoria, non è un tributo ma una sanzione, pertanto non può valere la regola generale.

Cosa si può rottamare?

Quindi per riassumere, e stando alla nota dell’AdER, si possono rottamare tutti i carichi:

  • affidati all’Agente della riscossione nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 inclusi quelli contenuti in cartelle non ancora notificate;
  • interessati da provvedimenti di rateizzazione o di sospensione;
  • già oggetto di una precedente “Rottamazione” anche se decaduta per il mancato, tardivo, insufficiente versamento di una delle rate del relativo precedente piano di pagamento.

In sostanza, potranno essere oggetto di definizione agevolata le imposte Irpef, Ires, IVA, ma anche i tributi locali (quali l’IMU, la TARI, la vecchia TARSU), il bollo auto, ecc, purché siano debiti AdER o ex Equitalia.

Come faccio ad ottenere l’elenco dei miei debiti?

Grazie al servizio online del Prospetto informato è possibile ottenere l’elenco completo delle cartelle personali da rottamare con relativo importo. A fornirlo è l’Agenzia Riscossione; pertanto è sufficiente accedere sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Si può ottenere il prospetto in due modi:

Per le istruzioni su come richiedere il prospetto, rinviamo il lettore al paragrafo “Rottamazione cartelle: come funziona”.

Rottamazione quater: come si può pagare?

Si può pagare la somma dovuta al fisco:

  • con domiciliazione sul conto corrente eventualmente indicato dal debitore (come previsto nella comunicazione di adesione AdER);
  • attraverso i moduli di pagamento precompilati, che l’agente della riscossione è chiamato ad allegare alla comunicazione di accettazione della adesione;
  • presso gli sportelli dell’agente della riscossione.

Cosa succede se si salta una rata della rottamazione?

Diciamo che le principali conseguenze in seguito al mancato pagamento delle rate per la rottamazione delle cartelle esattoriali sono l’uscita dalla sanatoria, il ritorno del carico debitorio “pieno” e non ridotto della vecchia cartella, la decorrenza della prescrizione e al contempo la decadenza di recupero dei carichi. In sostanza, chi non paga le rate, chi paga in ritardo o in misura ridotta rispetto a quanto stabilito, perde tutti i benefici previsti dalla definizione agevolata. Pertanto, riprenderebbero a decorrere i termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi oggetto della dichiarazione di adesione.

Rottamazione cartelle: come fare domanda

L‘Agenzia delle Entrate-Riscossione ha pubblicato sul sito internet le modalità e il servizio per presentare la domanda di adesione. La richiesta deve essere trasmessa in via telematica entro il 30 aprile 2023 (qui). È stata stabilita la possibilità di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti “rottamazioni” che risultano decadute.

La definizione agevolata consente di versare il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere estinte senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio. Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni.

A coloro che presenteranno la richiesta di definizione agevolata, AdER invierà entro il 30 giugno la comunicazione con l’esito della domanda, insieme all’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i bollettini di pagamento in base al piano di rate scelto.

I contribuenti possono presentare la richiesta di adesione alla definizione agevolata utilizzando l’apposito servizio nell’area pubblica del sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it. Nella sezione “Definizione agevolata” si deve compilare l’apposito form inserendo i numeri identificativi delle cartelle/avvisi che si vogliono includere nella domanda di adesione, specificando il numero delle rate e il domicilio cui verrà inviata entro il mese di giugno la comunicazione delle somme dovute. È inoltre necessario indicare un indirizzo e-mail al quale verrà inviata la ricevuta di presentazione della domanda ed è obbligatorio allegare la documentazione di riconoscimento. È possibile qui inserire anche i singoli carichi, contenuti nella cartella/avviso per i quali si intende aderire alla definizione agevolata. Dopo aver confermato l’invio della richiesta il contribuente riceverà una prima e-mail all’indirizzo indicato, con un link da convalidare entro le successive 72 ore. Decorso tale termine, il link non sarà più valido e la richiesta sarà automaticamente annullata.

Ricordiamo che sono previste due modalità alternative per presentare la domanda in modo telematico: in area riservata, con le credenziali SPID, CIE e Carta Nazionale dei Servizi, indicando le cartelle/avvisi per i quali si intende beneficiare delle misure introdotte dalla Definizione agevolata; oppure, in area pubblica compilando un apposito form in ogni sua parte e allegando la documentazione di riconoscimento.

Una volta presentata la domanda, che cosa succede?

L’AdER invia al contribuente una comunicazione di accoglimento della domanda entro il 30 giugno 2023, contenente:

  • l’ammontare complessivo delle somme dovute a titolo di definizione agevolata;
  • la scadenza dei pagamenti in base alla soluzione rateale indicata in fase di presentazione della domanda di adesione;
  • i moduli di pagamento precompilati;
  • le informazioni per richiedere l’eventuale domiciliazione dei pagamenti sul proprio conto corrente;
  • il diniego, se eventuale, con le motivazioni per le quali non è stata accolta la richiesta di definizione agevolata.

Pagamento rateale della rottamazione-quater

Arrivati quasi alla fine di questa guida alla rottamazione dei debiti, cerchiamo di riassumere al meglio quali sono le modalità e le scadenze per questi pagamenti. Stando alle note AdER, i pagamenti rateali avvengono con applicazione degli interessi nella misura del 2% annuo. Gli importi dovuti ai fini della rottamazione-quater, potranno quindi essere versati in unica soluzione entro il 31 luglio 2023 oppure in un massimo di 18 rate.

In caso di ammortizzamento, le prime due rate devono essere ognuna pari al 10% del totale dovuto, con scadenza 31 luglio 2023 e 30 novembre 2023. Le restanti rate potranno essere versate in 4 anni, versando quattro rate ogni anno con le seguenti scadenze, a partire dal 2024:

  • 28 febbraio
  • 31 maggio
  • 31 luglio 
  • 30 novembre

Ricordiamo che, come specificato sopra, il mancato, ritardato o mal corrisposto pagamento delle rate della rottamazione comporta il decadere della definizione agevolata.

Scadenze per la rottamazione quater: ecco quali sono

Per riassumere in estrema sintesi prima di congedare i nostri lettori, ecco quali sono le scadenze per la rottamazione delle cartelle esattoriali:

  • Entro il 30 aprile 2023 bisogna presentare la domanda di adesione tramite modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
  • Entro il 30 giugno 2023 l’agente della riscossione comunicherà ai debitori aderenti il totale delle somme dovute, nonché quello delle singole rate, e il giorno e il mese di scadenza e le info su ciascuna rata.
  • Il 31 luglio 2023 avviene il pagamento della somma in unica soluzione (rata unica) oppure della prima rata (pagamento in 18 rate);
  • Il 30 novembre 2023 è previsto il versamento della seconda rata.

Chi opta per il pagamento in un’unica soluzione entro il 31 luglio si ferma qui. Chi, invece, opta per il pagamento rateale in 18 rate deve rispettare anche le altre scadenze sopra citate:

  • Il 28 febbraio 2024
  • Il 31 maggio 2024
  • 31 luglio 2024
  • 30 novembre 2024 (e così per le 18 entro max 4 anni)

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Rottamazione cartelle 2023: come funziona? La guida