Mutuo ipotecario non pagato e conseguenze: quali sono?

Le conseguenze del mancato pagamento del mutuo ipotecario

Nella vita di un debitore può succedere che tutto ad un tratto il mutuo diventi insostenibile al punto da non riuscire a pagare una o più rate. Se poi le circostanze storiche non aiutano e i tassi schizzano alle stelle, per un mutuatario si fa sempre più difficile sostenere le rate del debito. Tuttavia, con una buona dose di informazioni e lucidità è possibile prendere consapevolezza di rischi e soluzioni per un mutuo ipotecario non pagato, le cui conseguenze possono essere più o meno critiche. Vediamo in questa guida cosa fare e come comportarsi con un mutuo a rischio insolvenza.

Mutuo non pagato: cosa succede

Perdita del lavoro, riduzione dello stipendio, infortunio, malattia, calo del fatturato: sono tantissime le ragioni che possono trasformare il debito in un fardello. Il mutuo ipotecario non pagato è una situazione complessa e che accomuna tantissimi mutuatari ad un passo dall’insolvenza. 

Se non si pagano le rate di un mutuo le conseguenze possono essere più o meno gravi. Il tutto dipende, infatti, dal numero di rate saltate e dalla circostanza in cui si ritrova il debitore. Il mutuo è un impegno economico che vincola legalmente il debitore nei confronti della banca che ha concesso il mutuo: per questo, se ci si trova in difficoltà col pagamento del debito, è opportuno conoscere da subito le conseguenze di un mutuo ipotecario non pagato. 

Mutuo ipotecario non pagato: conseguenze

Le conseguenze per un mutuo ipotecario non pagato, in ordine crescente, sono pressoché le seguenti: 

  1. Interessi di mora
    Se il mutuatario dovesse saltare o ritardare una rata, di base scatta l’interesse di mora.  Ogni mora è costituita da interessi, in genere circa un 1-8% in più che si applica al tasso di mutuo prestabilito, e che andrà dunque ad aggiungersi al rimborso della quota capitale. In questo senso, se il debitore salta o ritarda una sola rata può risolvere la questione pagando la mora e porre fine al problema.
  2. Segnalazione Crif
    Se il problema persiste e il debitore continua a ritardare il pagamento saltando più di una rata, la banca può procedere con la segnalazione in Sic il Sistema di Informazioni Creditizie gestito dalla nota Centrale Rischi. La segnalazione come “cattivo pagatore” è di per sé grave, considerando che per il debitore sarà difficile – fin quanto la segnalazione resta attiva – ottenere nuovi finanziamenti o utilizzare la carta di credito.
  3. Pignoramento dello stipendio o dell’immobile
    Nella peggiore delle ipotesi, laddove il mutuatario non riesce più pagare le rate del mutuo saltando alle lunghe il pagamento, non solo il contratto di mutuo viene revocato, ma la banca è costretta a procedere col pignoramento dello stipendio e/o della casa su cui grava l’ipoteca, con la relativa messa all’asta dell’immobile. 

Rate mutuo saltate: dopo quanto scatta il pignoramento?

Facciamo chiarezza sulle tempistiche per le conseguenze di un mutuo non pagato e dopo quanto scatta effettivamente il pignoramento. Di base, si considera in ritardo un pagamento avvenuto tra i 30 e i 180 giorni dall’effettiva scadenza. Ciò detto, ecco cosa succede a partire dal primo giorno di ritardo:

  • A partire dal giorno successivo alla data di scadenza del pagamento della rata. quindi dal 31esimo giorno di mancato pagamento la banca può già applicare gli interessi di mora; da qui, il debitore ha 30 giorni a disposizione per pagare la rata compresa di mora. Più tempo passa, più l’interesse di mora cresce. 
  • Oltre i 30 giorni, se si parla di due rate non pagate consecutive, la banca può procedere con la segnalazione in Crif.
  • Se passano 180 giorni, quindi 7 rate di mutuo saltate, il debitore diventa inadempiente: qui la banca può decidere la risoluzione del contratto di mutuo. Per i mutui stipulati prima del 2016 può già scattare il pignoramento.
  • Se il ritardo accumulato supera i 180 giorni, anche di una sola rata del mutuo, la banca può procedere con il pignoramento anche per il mutuo post 2016.

Fino a quando si può pagare la rata del mutuo?

Di norma, per i mutui si hanno 30 giorni per il pagamento della rata. Se tale pagamento non avviene entro il mese prestabilito, dal 31 esimo giorno il debitore è tenuto a pagare gli interessi di mora.

Rate mutuo non pagate: quando vanno in prescrizione

Spesso si sente dire che se non si pagano le rate del mutuo per un certo periodo di tempo, queste finiscono in prescrizione. Ma è effettivamente così? E dopo quanto scatterebbe la prescrizione?

Si chiama prescrizione la scadenza in cui una banca ha il diritto di ottenere indietro il pagamento. Superata quella scadenza, la banca perde il diritto e il debitore può non pagare più quanto dovuto. Diciamo che, di norma, le rate di mutuo non pagate vanno in prescrizione dopo 10 anni, che è il termine ordinario della prescrizione.

Dunque, a partire dalla scadenza dell’ultima rata di un debitore inizia il conteggio: da lì a 10 anni la banca può ricorrere a tutti gli strumenti del caso – risoluzione contratto, segnalazione in Crif, pignoramento – per ottenere indietro il credito emesso a favore del debitore. Nel calcolo dei tempi di prescrizione si ontano anche sabato e giorni festivi.

Superati questi dieci anni, se per qualche ragione la banca non è intervenuta in alcun modo per ottenere indietro il suo debito, allora si può dire che le rate del mutuo sono finite in prescrizione. 

Non riesco a pagare il mutuo: ecco cosa fare

CONTATTARE LA BANCA 

Di fronte ai reali rischi che un mutuo ipotecario non pagato comporta può sembrare banale, ma il primo passo da fare se non riesce a pagare un finanziamento è contattare l’istituto bancario. 

Mettere al corrente la banca delle difficoltà economiche, infatti, può dare un sospiro di sollievo al debitore: innanzitutto, perché la banca avrà sicuramente degli strumenti specifici per queste circostanze; secondo poi, quello che spesso e volentieri non si sottolinea abbastanza, è che un debitore a rischio insolvenza potrebbe negare a sé stesso il problema, pensando di riuscire da solo ad uscire dalla situazione critica e finendo purtroppo col saltare più di una rata. Pertanto, mai nascondere il problema: sempre meglio esporre la propria situazione e contattare immediatamente la banca. 

SOSPENSIONE DEL MUTUO

Quest’ultima, di fronte al pericolo di insolvenza, potrebbe poi proporre la sospensione del mutuo. In seguito alla pandemia, il governo ha opportunamente spinto su questo strumento per far sì che milioni di italiani non perdessero il proprio debito; ad ogni modo, ogni istituto bancario ha il proprio strumento personalizzato per quanto concerne la sospensione del pagamento delle rate del mutuo. 

RINEGOZIAZIONE DEL MUTUO 

Infine, arrivati a questo punto, si può valutare il proprio contratto di mutuo: che tasso di interesse ha? È in linea con quelli di mercato o sto pagando troppo rispetto agli altri? Si tratta di una domanda fondamentale e che potrebbe finalmente ridurre il carico delle tue rate: si tratta della rinegoziazione del mutuo. Rinegoziare il mutuo, ossia proporre alla banca di abbassare il tasso, cambiare la durata o l’importo della rata, è uno strumento vantaggioso sempre a portata del debitore senza la necessità di un notaio. 

Il primo passo per rinegoziare è scrollare le offerte di mercato e scaricare quanti più preventivi possibili. Dopodiché, con i fogli in mano, evidenziare i tassi che propongono le altre banche e presentarsi nella propria banca e convincerla ad abbassare il tasso almeno quanto quello proposto dagli altri istituti. La banca, per non perderti come cliente, probabilmente accetterà; ma se non lo fa, allora non abbatterti: puoi sempre valutare una surroga presso un nuovo istituto.

SALDO E STRALCIO

Di fronte all’impossibilità reale di pagare il mutuo, attraverso l’aiuto di un legale si può procedere con il saldo e stralcio. Si tratta di un accordo tra banca e mutuatario per la  risoluzione del debito, mediante una cifra che il debitore si impegna a restituire in cambio dell’estinzione parziale o totale del debito. Con la rinuncia agli atti, il debitore potrebbe salvare la propria casa dal pignoramento e dalla vendita all’asta.


Eccoci al termine su questa piccola guida al salvataggio per un mutuo ipotecario non pagato tra conseguenze e soluzioni. Come abbiamo visto, già dal 31esimo giorno il mancato pagamento della rata comporta delle conseguenze: si parte dall’applicazione di una mora fino ad arrivare nei peggiori dei casi al pignoramento, passando per la segnalazione in Crif e la risoluzione del contratto. Come consigliato, il primo passo di fronte alle primissime difficoltà è contattare la banca. Dopodiché, cercare di trasformare il rischio in opportunità: magari da un confronto con la banca possono emergere i presupposti per rinegoziare il proprio mutuo.

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