Mutuo monoreddito senza garante 2024: richiesta e massimali

Si può richiedere un mutuo monoreddito, senza garante aggiuntivo?

Ottenere un mutuo per le famiglie monoreddito può essere una strada in salita. Per questo, richiedere un mutuo monoreddito senza garante potrebbe esserlo ancor di più. Per gli istituti di credito, concedere un finanziamento per l’acquisto di una casa è un’operazione che non deve essere soggetta a rischi eccessivi. In particolare, ogni fattore che possa contribuire all’inadempienza del debitore peserà sulla decisione di concedere il mutuo.

Di norma, la valutazione della richiesta di mutuo parte dalla stima dell’importo massimo erogabile. Questo è commisurato al valore dell’immobile posto a garanzia: non oltre l’80 percento del volume dell’immobile (Loan To Value, LTV) può essere finanziato. L’immobile su cui è apposta l’ipoteca può essere lo stesso da acquistare o un immobile terzo.

Una volta stabilito l’importo massimo mutuabile, la rata mensile può essere tarata in funzione della durata del piano di ammortamento. A durate maggiori, corrispondono rate più leggere.

Mutuo monoreddito senza garante: la pre-valutazione

La prima difficoltà per le famiglie monoreddito inizia con la definizione della rata mensile del piano di ammortamento. Un criterio essenziale è quello della sostenibilità della rata mensile rispetto al reddito disponibile: la rata del mutuo non dovrebbe pesare per oltre un terzo sul reddito disponibile del richiedente, nel caso delle famiglie monoreddito. Questo valore può essere leggermente più alto, nel caso delle famiglie con due o più redditi.

La logica di fondo è che, tolta la somma dovuta per la rata, la quota restante deve poter bastare per le normali necessità come vitto e alloggio, spostamenti e utenze e una quota variabile di risparmio. Si noti che stiamo parlando di reddito disponibile, quindi quello che va considerato è il reddito netto effettivamente ricevuto e non il reddito lordo. Parimenti, se sono presenti finanziamenti pregressi, questi dovranno essere tolti dal reddito netto prima di poter stimare la rata del mutuo. Ad esempio, se su un reddito netto di 2.000 euro grava un finanziamento per l’acquisto di un autoveicolo con una rata di 200 euro mensili, il reddito disponibile sarà di 1.800 euro, e la rata massima del mutuo pari a 600 euro.

Orbene, per stabilire se questa quota residua sia sufficiente o meno vanno considerati due fattori. In primo luogo, la dimensione del reddito disponibile; in secondo luogo, la dimensione del nucleo familiare le cui necessità devono essere soddisfatte da questa quota residua.

È facile comprendere la differenza tra un reddito netto di 1.500 euro e uno di 3.000 euro. Nel primo caso, la quota residua dopo il pagamento della rata del mutuo sarà di mille euro; nel secondo, di duemila. Va da sé che, nel secondo caso, questa quota sarà più che sufficiente per coprire tutte le altre spese, a parità di altre condizioni.

Altro discorso è quello della composizione del nucleo familiare. Una famiglia monoreddito composta da tre persone avrà minori necessità rispetto ad una composta dai coniugi e tre figli. Per stimare se il reddito disponibile sia in grado di coprire tutte le necessità del nucleo familiare, gli istituti di credito applicano

dei pesi differenti per i successivi membri di famiglia a carico. Per dare un’idea di massima, stimato sugli 800 – 900 euro il reddito disponibile minimo per una coppia, ogni figlio a carico potrebbe richiedere un aumento di 300 – 400 euro. naturalmente, queste sono indicazioni di massima che, in un contesto di alta inflazione potrebbero dover essere riconsiderate: il punto è conoscere la logica dietro questa richiesta. Una famiglia che ottenesse il mutuo non potendo contare su un reddito disponibile adeguato potrebbe prima o poi trovarsi in condizioni di non riuscire a onorare l’impegno preso, anche senza che si verificassero eventi come la perdita del posto di lavoro. Nel caso delle famiglie monoreddito, questa eventualità produrrebbe effetti più gravi, mancando la sicurezza di una seconda entrata.

Prima di presentare domanda per ottenere un mutuo, le famiglie monoreddito possono rivolgersi all’istituto di credito per ottenere una pre-valutazione della loro condizione economica. Questa è una pratica facile e veloce da ottenere, che non impegna il richiedente e che permette di avere una stima del reddito disponibile e della rata massima di mutuo che la famiglia monoreddito potrebbe ottenere. Se questa rata fosse troppo bassa, la somma mutuabile potrebbe non essere sufficiente per l’acquisto dell’immobile ipotizzato. D’altro canto, sapere che la propria condizione economica permetterebbe di ottenere un mutuo adeguato, può aiutare il richiedente a selezionare le offerte migliori sul mercato.

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Mutuo monoreddito senza garante, si può?

Di norma, l’istituto erogante richiede adeguate garanzie per tutelare il proprio credito e chiedere un mutuo monoreddito senza garante potrebbe essere complesso, seppur non impossibile. La prassi è quella di richiedere l’apposizione dell’ipoteca sull’immobile acquistato o su un eventuale immobile posto a garanzia del mutuo. Come detto, questo permette all’istituto di credito di erogare fino all’80 percento del valore dell’immobile come mutuo.

In alcuni casi, beneficiare di un’ulteriore garanzia può fare la differenza tra ottenere o meno un mutuo. Un terzo potrebbe impegnarsi per garantire il mutuo richiesto. Ad esempio, un genitore potrebbe garantire con il proprio patrimonio che la figlia tenga fede al debito contratto. Questo può permettere anche a chi non dispone di un reddito certo, come i lavoratori autonomi, o coloro i quali non dispongano di un reddito adeguato, di ottenere il finanziamento.

Ben inteso, la presenza di un terzo garante non è una condizione imprescindibile: se la famiglia monoreddito può contare su reddito disponibile elevato o su un’immobile messo a rendita, questo potrebbe essere sufficiente.

Può anche aiutare un rapporto di lungo corso con la banca a cui è presentata la richiesta di mutuo: una banca che potesse contare su un rapporto duraturo col cliente, con eventuali altri finanziamenti estinti puntualmente, sarebbe più propensa a concedere il finanziamento.mutuo monoreddito senza garante

Mutuo monoreddito senza garante col Fondo prima casa

Istituito nel 2013, il Fondo di Garanzia per i mutui sulla prima casa prevede l’erogazione di garanzie statali fino al 50 percento del valore della casa per l’erogazione dei mutui. Le categorie che originariamente potevano beneficiare di questa agevolazione erano:

  • Giovani under 36
  • Le giovani coppie under 35
  • Le famiglie monogenitoriali
  • I dipendenti con lavoro precario

Per ottenere queste agevolazioni è necessario dichiarare di non possedere altri immobili di proprietà, e che quello acquistato non rientri nelle categorie catastali di lusso quali le abitazioni signorili (A1), delle ville (A8) o dei castelli (A9). Ma con la pandemia e l’introduzione dei vari decreti emergenziali alcune regole sono cambiate: ecco come.

Mutuo monoreddito senza garanzie Consap: cosa sapere

Con l’approvazione della legge di bilancio 2023, il Parlamento ha prolungato fino a tutto l’anno gli effetti del Decreto sostegni bis 73/2021. Tra le varie disposizioni, il Decreto punta a  favorire l’acquisto della prima casa da parte dei giovani che presentino alcuni requisiti, quali:

  • Un ISEE inferiore ai 40 mila euro annui
  • Un’età inferiore ai 36 anni al momento dell’acquisto dell’immobile
  • L’immobile è acquistato a titolo di prima casa

Per quanto concerne le garanzie, il Decreto Sostegni Bis ha esteso la portata del Fondo di Garanzia per la prima casa: i giovani che chiedano un mutuo con un loan-to-value superiore all’80 percento possono beneficiare di una garanzia statale che passa dal 50 percento originario all’80 percento.

Per ottenere questo beneficio, i soggetti abilitati devono presentare domanda all’istituto di credito che eroga il mutuo. In caso di inadempienza, l’istituto di credito sarà compensato dal Fondo di Garanzia gestito dal Consap; quest’ultimo potrà rivalersi sul mutuatario debitore, procedendo al pignoramento dell’immobile.


Anche le famiglie monoreddito possono richiedere un mutuo per l’acquisto della casa, a patto di rispettare alcune condizioni essenziali. In primo luogo, il reddito disponibile – la differenza tra il reddito netto e le rate di mutuo ed eventuali altri finanziamenti – deve essere sufficiente a coprire le necessità base del nucleo familiare: maggiore il reddito netto e minore il numero di membri della famiglia, più facile sarà rispettare questo requisito. Indicativamente, la rata del mutuo concessa non dovrebbe superare un terzo del reddito disponibile per una famiglia monoreddito.

In merito alle garanzie è necessario distinguere tra garanzia e garante. Se è vero che le garanzie sono sempre richieste, non è necessario che queste siano prestate da un terzo garante. Il possesso di un ulteriore immobile su cui apporre un’ipoteca o di un patrimonio adeguato può costituire una garanzia accettabile per l’istituto di credito.

Quando queste condizioni non siano soddisfatte, il Fondo di Garanzia prima casa può essere quello strumento in grado di garantire l’accesso al credito. Soprattutto per i giovani under 36, questa agevolazione può offrire una garanzia pari all’80 percento del mutuo richiesto.

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