Pace fiscale 2024: quando arriva e come funziona

Le ultimissime notizie di oggi su avvisi bonari, contributi Inps non versati, multe e rottamazione

Dopo mesi di attesa, scatta la tanto chiacchierata “pace fiscale” per tutti coloro che hanno dei contenzioni in sospeso con il fisco. La pace fiscale è dunque un pacchetto di provvedimenti volti a ripulire il bilancio dello Stato con agevolazioni per quei contribuenti che hanno debiti con l’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo, infatti, è quello di incentivare la regolarizzazione, in modo indulgente, cosicché le casse dello Stato possano tornare ad arricchirsi. Vediamo come funziona la pace fiscale e soprattutto quando arriva.

Cos’è la pace fiscale

La pace fiscale o tregua fiscale è una misura introdotta dal governo per permettere ai contribuenti di regolarizzare la loro situazione fiscale arretrata. Di solito, questo viene fatto mediante un’agevolazione fiscale, come una riduzione delle sanzioni e degli interessi dovuti. L’obiettivo è quello di far entrare nelle casse dello stato maggiori entrate fiscali, permettendo ai contribuenti di regolarizzare la loro posizione senza dover affrontare sanzioni troppo severe. 

La pace fiscale prevede manovre del tipo:

  • saldo e stralcio delle cartelle esattoriali con precisi criteri;
  • rottamazione delle cartelle;
  • definizione agevolata delle liti tributarie pendenti;
  • sanatoria delle irregolarità formali;
  • stralcio totale di cartelle con basso importo.

La pace fiscale è una misura introdotta dal governo italiano con il decreto legge n. 119 del 2018, che permette ai contribuenti di regolarizzare la loro situazione fiscale arretrata, compresi debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, multe e accertamenti fiscali in corso o in liti potenziali.

Cosa prevede la pace fiscale: le ultimissime novità

Stando al provvedimento approvato, la manovra prevede:

  • Il cosiddetto saldo e stralcio, per cartelle fino a 1000 euro non pagate entro il 2015. 
  • La rottamazione quater, che consente di mettersi in regola con il fisco risparmiando su sanzioni e interessi.

Come spiegato dalla stessa premier Giorga Meloni: “Vengono annullate le cartelle inferiori a 1000 euro e antecedenti al 2015. Per tutti gli altri si paga il dovuto con una maggiorazione unica del 3% e la rateizzazione”.

Pace fiscale e saldo e stralcio: come funziona

Il saldo è stralcio è una misura introdotta dal governo per permettere ai contribuenti di regolarizzare la loro situazione debitoria nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, oltre che con altri enti quali INPS e INAIL. 

In pratica, con il saldo e stralcio, i contribuenti che hanno cartelle esattoriali di importo pari o inferiore ai 1.000 euro, comprensivi del capitale, degli interessi e degli eventuali debiti residui derivanti dalle precedenti rottamazioni e relative ai periodi 2000-2015 posso essere “condonati”.

Tale operazione operazione scatterà automaticamente a partire da marzo 2023. Ma da tale misura potrebbero essere escluse le cartelle relative alle multe accumulate negli anni dagli automobilisti. Questa decisione, infatti, spetterà ai singoli comuni.

Ad esempio, il Comune di Milano non aderisce allo stralcio automatico delle cartelle esattoriali per non disincentivare i comportamenti virtuosi dei cittadini che adempie ai propri obblighi. Pertanto chi deve al Comune di Milano importi fino a mille euro non avrà lo stralcio automatico ma potrà averli annullati versando il capitale dovuto, oltre alle spese per le procedure esecutive e di notifica, con possibilità di rateizzare gli importi fino a 18 rate; e tale agevolazione è utilizzabile sia per tributi locali, come Imu o Tari, sia per multe stradali.

Lo stesso discorso di ‘equità’ vale anche per la Regione Emilia Romagna, dove la Giunta ha votato per la non applicazione dell’annullamento automatico dei debiti. E così via altre regioni, come anche l’annuncio della Regione Calabria.

Pace fiscale e rottamazione quater: 

La rottamazione quater è una misura introdotta dal governo italiano per permettere ai contribuenti di regolarizzare la loro situazione debitoria nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. In pratica, consente ai contribuenti di pagare il debito in modo rateizzato, con una riduzione delle sanzioni e degli interessi dovuti.

Con la nuova Rottamazione delle cartelle esattoriali, il contribuente si ritrova a pagare esclusivamente le somme dovute a titolo di capitale, eventuali spese relative a procedure esecutive in atto e, infine, le spese connesse alla notifica della cartella di pagamento. Senza, dunque, corrispondere le somme affidate all’agente della riscossione a titolo di interessi, di sanzioni, di interessi di mora e aggio. La rottamazione quoter riguarda tutti coloro che fra il 1 gennaio del 2000 e il 30 giugno del 2022 si sono visti consegnare cartelle dall’Agenzia della riscossione. 

La nuova Rottamazione quater potrà essere pagata in un’unica soluzione, entro la data del  20 marzo 2024

Approfondisci: Rottamazione cartelle: come fare. La guida

Pace fiscale e avviso bonario: novità

Infine, la manovra del governo prevede anche una importante novità per chi ha ricevuto un avviso bonario nei periodi di imposta 2019-2021, per i quali il pagamento non sia ancora scaduto. In tal caso, stando alla normativa, i contribuenti potranno regolarizzare la propria posizione con il pagamento del debito residuo; tuttavia, con una grande riduzione delle sanzioni. In questo caso, infatti, le sanzioni passano dall’attuale 10% al 3% delle somme dovute. 

La nuova norma si applica agli avvisi bonari che non siano già scaduti al momento dell’entrata in vigore della Legge di Stabilità (1 gennaio 2023).

Pace fiscale: quando arriva?

La pace fiscale è già arrivata con la manovra economica del 2023. Ad ogni modo, non è tanto il concetto che entra in vigore, quanto piuttosto il pacchetto di provvedimenti applicati con la normativa e le relative scadenze. Pertanto, i contribuenti che intendono aderire alla nuova Rottamazione quater devono presentare domanda in via telematica entro e non oltre il 30 marzo 2024.

Per quanto riguarda il meccanismo del saldo e stralcio ricordiamo che è automatico; pertanto, il contribuente non deve fare domanda.

Cosa non rientra nella pace fiscale?

La Legge di Bilancio precisa che il saldo e stralcio fino a 1.000 euro non si applica in caso di:

  • recupero degli aiuti di Stato ritenuti illegittimi dall’Ue;
  • crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
  • debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’UE e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

Infine, nel caso di multe stradali lo stralcio riguarda solo interessi di mora di multe di 1.000 euro ed entro il 2015; pertanto, spese per notificazione della cartella e per le procedure esecutive dovranno essere pagate.

Le Entrate chiariscono quali violazioni possono essere regolarizzate e quali no: tra gli esempi di violazioni formali ammesse alla regolarizzazione rientra, per esempio, l’omessa comunicazione della proroga o della risoluzione del contratto di locazione soggetto a cedolare secca. Tra quelle non ammesse rientrano invece le violazioni formali già contestate in atti divenuti definitivi al 1° gennaio 2023, e quelle contenute negli atti di contestazione o irrogazione delle sanzioni emessi nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria (voluntary disclosure).

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