Provvigione agenzia immobiliare per affitto: quanto costa e quando pagarla?

Quello che c’è da sapere sulle provvigioni per affitto delle agenzie immobiliari

Una delle caratteristiche del nostro tempo è senz’altro la vita da affittuari. Ecco perché ci sembra più che opportuno fermarsi a fare due conti e mettere in preventivo tutte le spese che l’affitto comporterebbe, tra cui la provvigione agenzia immobiliare per affitto.
Sempre più persone, infatti, si mettono alla ricerca di un appartamento o di un monolocale in locazione; basta anche dare uno sguardo alle ultime generazioni, che optano per la ricerca di stanza tutta per sé, per poi condividere spazi comuni e spese della casa con altri inquilini.
Insomma, una cosa è piuttosto certa: tra le nostre schede perennemente aperte ci sarà sicuramente una pagina salvata su qualche casa in affitto. Molto spesso, infatti, agenzie immobiliari presentano offerte interessanti e che riaccendono la curiosità di chi è alla ricerca di un proprio spazio, senza dover ricorrere all’acquisto. Ma quanto costa prendere una casa o mettere la propria in locazione? e soprattutto quant’è la provvigione dell’agenzia immobiliare per l’affitto?
In questo articolo raccogliamo tutte le informazioni utili a proprietari ed affittuari sulle provvigioni che prendono le agenzie immobiliari: quanto costa un agente immobiliare per la ricerca dell’affitto, quando va pagato, e qual è la percentuale che prende l’agente per la mediazione? scopriamolo insieme!

Provvigione agenzia immobiliare per affitto: quanto costa al proprietario?

L’agente immobiliare fa da mediatore tra le due parti durante la compravendita o la locazione. Dunque, nel nostro caso, l’agente media tra colui che mette in affitto un immobile, il locatore, e colui che usufruisce dell’immobile pagando un canone mensile, il locatario.
Abbiamo, perciò, due punti di vista diversi da tenere a mente quando parliamo di affitto. Dal punto di vista del locatore o proprietario, infatti, l’agenzia immobiliare prende in carico la messa in commercio del suo immobile e tutto il lavoro che ciò comporta e che, senza la mediazione, graverebbe sul proprietario di casa. 

Nella locazione, infatti, bisogna tenere conto di molteplici aspetti che costituiscono il lavoro dell’agenzia immobiliare. Innanzitutto, prima di mettere una casa in affitto l’agente immobiliare deve valutare l’immobile per giungere ad un prezzo adeguato ed assicurarsi della sua agibilità. Una volta immesso nel mercato, poi, l’agente immobiliare ricerca potenziali affittuari. Ciò implica una serie di telefonate e appuntamenti per fornire dettagli dell’abitazione ed, eventualmente, mostrare l’immobile agli interessati. E qui sta anche la bravura della mediazione: un agente immobiliare non deve soltanto cercare eventuali inquilini, ma valutarne la loro solvibilità.
Infine, la mediazione dell’agente include la parte legale-burocratica delle scartoffie per redigere il contratto. Anche qui, non è così scontato. Si tratta, infatti, di una scelta che deve aderire bene sulle esigenze del proprietario di casa. Dunque, è premura di un agente immobiliare consigliare un contratto “4+4 anni con canone libero”  o un “3+2 a canone concordato”, e così via.

Ad ogni modo, dal momento che l’agente trova l’inquilino, il proprietario dell’immobile deve corrispondere un compenso all’agente che ha preso in carico tutta la mediazione. Per fare una stima sui costi dell’agente immobiliare, il proprietario dovrebbe al professionista una provvigione di circa una mensilità + il 15% del canone annuo di locazione.

Quanto costa all’affittuario?

Nel contratto di locazione, se da un lato abbiamo il proprietario di casa che media l’affare attraverso l’agente, dall’altro lato abbiamo il locatario o affittuario. In maniera uguale e inversa, l’agente immobiliare è colui che trova l’immobile sul mercato su misura per il futuro inquilino.
Una volta che l’interessato si rivolge all’agenzia immobiliare, essa prende in carico tutte le mansioni che spetterebbero a lui: cerca degli immobili sulle sue esigenze, fissa gli appuntamenti per visitarla ed infine si occupa di tutta la parte burocratica relativa al contratto.
Dunque, alla stessa maniera del proprietario dell’immobile, anche all’affittuario spetta l’obbligo di pagare una provvigione che si aggira ad una mensilità del canone di affitto + il 15% del canone annuo.

Quando e come pagare la provvigione per affitto?

Dunque, dedotto che la provvigione va corrisposta di norma da ambedue le parti, e che tale compenso è lo stesso per entrambi, cerchiamo di capire quando va pagata la provvigione per l’affitto. E se fino a qualche anno fa c’era parecchia confusione in merito, ci ha pensato la legge a regolamentare questo passaggio.

Secondo la sentenza 24950/16 della Corte di Cassazione, infatti, l’obbligo e il diritto di provvigione scatta quando l’agente immobiliare ha concretamente contribuito alla conclusione dell’affare, mettendo in contatto le parti. Questo è il presupposto considerato indispensabile, perché, senza la mediazione, l’affare non sarebbe esistito. Dunque, non conta più la presenza di un accordo scritto ma l’utilità concreta del mediatore in favore dei contraenti.

Tale provvigione deve essere corrisposta sia dal locatore che dall’inquilino, salvo diverse condizioni, al momento del raggiungimento dell’accordo scritto o verbale, ossia quando si firma il contratto. Ma anche se l’accordo non dovesse più concludersi perché una delle due parti si ritira all’ultimo momento, il compenso al professionista spetta comunque.
Il pagamento può essere pattuito con l’agente: si può versare un acconto iniziale da saldare poi a compimento del lavoro oppure corrispondere tutto alla fine. Un’agenzia immobiliare può accettare pagamento in contatti, ma si consiglia assegno o bonifico per pagamenti pari o superiori a 2.000 euro. Infine, una volta ricevuto il pagamento, l’agente immobiliare è tenuto per legge a rilasciare la fattura fiscale.

Affitto casa, chi paga la provvigione all’agenzia immobiliare?

All’agente immobiliare spetta il compenso dal momento che ha messo in contatto il proprietario e l’inquilino. Di norma il compenso è a carico di entrambe le parti, salvo diverso accordo. Infatti, spetta alle parti stabilire su chi graverà la provvigione o quali sono i criteri di ripartizione della stessa. Se nel contratto c’è scritto che l’onere spetta al locatario, il futuro inquilino non può tirarsi indietro. Al contrario, se nel contratto non è specificato il pagamento, la provvigione potrebbe ricadere sul proprietario.

Dunque, quando si decide di mettere in affitto un immobile o di prenderlo in affitto bisogna sempre leggere il contratto e chiedere chi dovrà pagare la provvigione; non solo per evitare sorprese inattese e, nella peggiore delle ipotesi, di finire in causa con l’agenzia, ma per ottenere il massimo rendimento dalla mediazione immobiliare. Più che un costo, infatti, la provvigione per l’agenzia deve essere vista come un investimento per il futuro. E per trasformare la spesa in investimento è necessario mettersi al tavolino con l’agente, chiedere sin da subito quanto e chi dovrà pagare la provvigione, ma soprattutto chiedere in cosa consiste la sua mediazione.

Quando non va pagata l’agenzia immobiliare?

Con la sentenza del 2016, la Cassazione ha senz’altro chiarito un po’ di dubbi circa il pagamento per le agenzie immobiliari: un agente viene pagato per il suo lavoro di mediazione terza e, pertanto, è prevista la provvigione anche quando il contratto non si conclude. Ma è sempre così? ovviamente no, e dipende dalle circostanze specifiche.

Chiaramente, se l’agente immobiliare ha svolto tutto il suo lavoro maturando un accordo tra proprietario dell’immobile e affittuario, ma quest’ultimo, ad esempio, si ritira all’ultimo momento, la provvigione è da corrispondere comunque, perché la mediazione è stata svolta.Tuttavia, fanno eccezioni alcuni casi particolari dove l’affittuario può non corrispondere la provvigione per comprovate ragioni.

Un affittuario può appellarsi al diritto di non pagare un agente se questi si è rivelato scorretto. Compito del professionista in questione, infatti, è quello di essere imparziale e garantire ad entrambe le parti un servizio trasparente. È il Codice civile ad incaricare l’agente immobiliare di rendere conto ad ambedue le parti la sicurezza dell’affare legato all’immobile e a riferire loro informazioni veritiere.
L’esempio tipico è rappresentata dai vizi. In fase di compravendita o locazione, può capitare che un immobile nasconda un vizio, ossia un difetto funzionale o strutturale di un immobile venduto o affittato. Tali aspetti riguardano il certificato di abitabilità di un immobile, ma ciò non toglie che un agente immobiliare possa conoscere un difetto, omettere l’informazione al destinatario finale e dunque tacere la presenza gli eventuali vizi in casa. In circostanze come queste, l’agente risulterebbe inadempiente al suo compito e decadrebbe l’obbligo per l’affittuario di pagare l’agenzia.

Da ultimo, l’affittuario può pretendere di non pagare il mediatore qualora esso non si riveli essere un professionista. Infatti, un agente immobiliare deve essere iscritto al Registro imprese e al Registro economico amministrativo (Rea) della Camera di Commercio. Per questa ragione, qualora non fosse iscritto, il mediatore non avrebbe diritto alla provvigione.


Siamo giunti al termine di questo approfondimento sulla provvigione agenzia immobiliare per affitto. Le agenzie immobiliari costituiscono un punto nevralgico all’interno del territorio, grazie a cui compravendite immobiliari o servizi di locazione possono essere non solo semplificati, ma anche garantiti da conoscenza in materia legislativa. Tale figura, infatti, riconosciuta ed iscritta alla Camera di Commercio, ha il compito di gestire l’accordo tra proprietario e futuro inquilino in maniera imparziale, ossia garantendo un affitto legale, trasparente e concordato da ambedue le parti.
Può sembrare banale, ma in realtà sono diverse le pratiche che spettano ad un agente immobiliare. Dunque, ribadiamo che, dal nostro punto di vista, non si tratta di capire il costo della provvigione, quanto piuttosto il costo dell’investimento che la provvigione iniziale può costituire per una compravendita o per una locazione che confaccia alle proprie esigenze.
Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi a persone qualificate e trasparenti, con cui stabilire sin da subito chi dovrà pagare la provvigione e quali saranno i servizi da lui stesso svolti in qualità di agente immobiliare. Così facendo, si avrà ben chiaro sia a quanto ammonta la provvigione da destinare all’agente immobiliare per l’affitto, sia quali saranno le mansioni da realizzarsi da lì alla firma del contratto.

Noi di simulatorimutuo vi salutiamo qui, lasciando come sempre spazio alle riflessioni sotto l’articolo per chiunque volesse lasciare un commento e alimentare il dibattito sulla provvigione per agente immobiliare in caso di affitto. In alternativa, per necessità più specifiche, non esitate a contattarci sul nostro indirizzo email. A presto!

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